Cosa è?

Il DPO, Data Protection Officer – in italiano RPD, Responsabile della Protezione dei Dati – è la nuova figura introdotta dal GDPR e che ha la funzione di affiancare titolare, addetti e responsabili del trattamento affinché conservino i dati e gestiscano i rischi seguendo i princìpi e le indicazioni del Regolamento europeo.

Ti riguarda?

Devono nominare il DPO gli enti pubblici e le aziende private quando c’è un controllo dei dati su larga scala, quando il trattamento dati fa parte del core business o quando è a questo connaturato. Ad esempio: cliniche, studi medici, contact center, studi di commercialisti, sono tenuti alla nomina del DPO.

Cosa rischi?

In caso di mancato adeguamento le sanzioni sono pesantissime: fino al 4% del fatturato dell’anno precedente. I controlli sono molteplici e dal 19 settembre sono aumentati sensibilmente quelli della GDF. L’irregolarità legata alla mancata nomina del DPO rientra nella fattispecie sanzionabile.

A cosa serve?

La nomina non è solamente un obbligo e non solo chi è obbligato può decidere di ricorrervi. Nominare un DPO significa avvalersi di un professionista incaricato di curare tutti gli aspetti legati alla privacy e al trattamento dati, capace di supportare le aziende per una compliance costante e migliorativa.

COME FUNZIONA?

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