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Il Garante della Privacy contro le Chat GPT

I chatbot sono diventati una presenza sempre più comune nella vita quotidiana di tutti noi, essendo utilizzati per assistere l’acquisto di beni e servizi, rispondere a domande e fornire un’esperienza personalizzata ai clienti. Ma cosa succede quando questi strumenti vengono utilizzati per la raccolta di dati personali e la creazione di profili comportamentali? In questo blog post, esploreremo il ruolo del Garante della Privacy nella protezione dei dati personali durante l’utilizzo di chatbot e in particolare dei nuovi GPT.

Per coloro che non lo sanno, i chatbot sono programmi informatici che cercano di simulare un’interazione umana attraverso una conversazione vocale o testuale. In particolare, i nuovi GPT (Generative Pre-training Transformer) sono in grado di generare conversazioni molto più naturali rispetto ai modelli precedenti. Ma con la capacità di conversare in modo sempre più umano, aumenta il rischio di raccolta fraudolenta di dati personali sensibili. Ecco dove entra in gioco il Garante della Privacy, l’autorità responsabile della protezione dei dati personali in Italia.

Il Garante della Privacy usa una combinazione di leggi, nuovi regolamenti e linee guida per garantire che le persone non siano esposte a gravi rischi di privacy durante la conversazione con un chatbot. Il principale strumento a disposizione del Garante è il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati dell’UE (GDPR), che stabilisce le regole per la raccolta, l’uso, la conservazione e la protezione delle informazioni personali da parte delle aziende.

Per fare un esempio concreto, nel settembre 2020 il Garante ha multato una società di gioco online per aver violato il GDPR nella raccolta dei dati di 600.000 giocatori. Nel caso specifico, i giocatori avevano fornito i propri dati personali senza essere informati che questi sarebbero stati utilizzati per la pubblicità. La società aveva inoltre utilizzato senza il consenso dei clienti i propri account di social media per contestare i reclami dei giocatori nei forum di gioco online.

Un altro aspetto cruciale per garantire la privacy durante l’utilizzo di GPT chatbot riguarda l’utilizzo di una crittografia avanzata, che protegge i dati dei clienti durante il processo di trasmissione. La crittografia avanzata non solo aiuta a proteggere i dati personali, ma consente anche di proteggere i dati sensibili durante la comunicazione con il chatbot.

In sintesi, il Garante della Privacy italiano gioca un ruolo molto importante nel garantire la privacy dei dati personali dei cittadini durante l’utilizzo di chatbot. La loro attività è stata fondamentale negli ultimi anni per contrastare le gravi violazioni della privacy e per proteggere i dati dei cittadini. Ma non solo: è fondamentale che avvenga una collaborazione tra il Garante e gli sviluppatori di chatbot per garantire una migliore tutela della privacy e affrontare insieme i nuovi problemi che emergono ogni giorno. In questa ottica, i chatbot potrebbero diventare uno strumento utile per garantire una migliore e più efficiente comunicazione fra le persone, tutelando al contempo la privacy e i diritti dei cittadini.

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Il consulente gestionale

Un consulente gestionale è un professionista che aiuta le imprese a migliorare le loro prestazioni, fornendo consulenza su una vasta gamma di questioni relative alla gestione aziendale. Il suo obiettivo principale è quello di analizzare i processi aziendali, individuare aree di inefficienza e sviluppare strategie per migliorare l’efficienza e la produttività. Il trend degli ultimi anni è inoltre introdurre le best practice di economia circolare per ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale.

 

Nel contesto della ristrutturazione dei processi aziendali, la figura del consulente gestionale è davvero importante. Si tratta infatti di  un processo complesso che richiede una conoscenza approfondita della struttura e delle operazioni dell’azienda. In questo scenario, un team multidisciplinare può essere di grande aiuto: parliamo di competenze sia in campo ingegneristico che in gestione aziendale. Solo così si può essere in grado di fornire un’analisi obiettiva dei processi aziendali, identificare i punti di forza e di debolezza dell’organizzazione, suggerire soluzioni innovative e personalizzate per aiutare l’azienda a raggiungere i propri obiettivi.

Il nostro team multidisciplinare aiuta le aziende a identificare le aree di inefficienza e a sviluppare strategie per migliorare la gestione delle risorse. In particolare, si occupa di analizzare i ruoli ed i processi aziendali, individuare le attività superflue o inefficienti, ridurre i costi operativi, migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi, e aumentare la produttività degli asset.

La capacità di analisi e di sviluppo di soluzioni completamente personalizzate permette ai nostri clienti di raggiungere grandi obiettivi di efficienza e produttività ad un costo sostenibile.

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Cosa è il DVR?

Il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) è un documento obbligatorio per le imprese italiane in base al Decreto Legislativo n. 81/2008, noto anche come Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro. Questo documento ha lo scopo di valutare e gestire i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori all’interno dell’ambiente di lavoro, al fine di prevenire incidenti, infortuni e malattie professionali.

È importante che un’impresa italiana disponga di un DVR per diversi motivi:

Adempimento legale: Avere un DVR è un requisito legale per le imprese italiane. La mancata redazione o aggiornamento del documento può portare a sanzioni amministrative e penali per i datori di lavoro.

Prevenzione degli incidenti: La valutazione dei rischi e l’adozione di misure preventive aiutano a ridurre il numero di incidenti sul lavoro, migliorando la sicurezza dei lavoratori e riducendo i costi associati agli infortuni e alle malattie professionali.

Miglioramento delle condizioni di lavoro: Un DVR ben redatto può contribuire a identificare aree di miglioramento nelle condizioni di lavoro e a creare un ambiente più sicuro e salutare per i dipendenti.

Responsabilità del datore di lavoro: Il DVR dimostra che il datore di lavoro ha preso in considerazione i rischi presenti nell’ambiente di lavoro e ha adottato misure appropriate per ridurre al minimo tali rischi. Ciò può contribuire a ridurre la responsabilità del datore di lavoro in caso di incidenti sul lavoro.

Coinvolgimento dei lavoratori: La redazione del DVR richiede la consultazione e il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti, promuovendo una cultura della sicurezza e un atteggiamento proattivo nella gestione dei rischi sul lavoro.

In sintesi, il DVR è uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori nelle imprese italiane. La sua presenza è obbligatoria per legge e aiuta a prevenire incidenti, infortuni e malattie professionali, migliorando le condizioni di lavoro e riducendo i rischi per i datori di lavoro e i dipendenti.

Affidarsi ad un professionista che se ne occupi riduce la spesa ed il tempo di messa a norma e qui trovi la nostra soluzione.

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Come creare un cookie banner

Per creare un cookie banner adeguato alla normativa per il tuo sito web, è importante seguire alcune linee guida per garantire la conformità alle leggi sulla privacy e sui cookie, in particolare quelle dell’Unione Europea e dell’Italia.

Ecco i passaggi fondamentali per creare un cookie banner adeguato:

Informazione e trasparenza: Il cookie banner deve fornire informazioni chiare e concise sull’utilizzo dei cookie sul tuo sito web. Dovrebbe spiegare che il sito utilizza i cookie, i tipi di cookie utilizzati e il loro scopo.

Link all’informativa completa: Il banner deve contenere un link all’informativa completa sui cookie (o alla tua Privacy Policy, se include le informazioni sui cookie), che fornisce dettagli aggiuntivi sul tipo di cookie utilizzati, la loro durata, l’uso di cookie di terze parti e le istruzioni su come rifiutare o eliminare i cookie.

Richiesta di consenso: Il cookie banner deve richiedere il consenso degli utenti per l’utilizzo dei cookie non strettamente necessari. Il consenso deve essere espresso attraverso un’azione positiva, come fare clic su un pulsante “Accetta” o “Consenti”. Non è sufficiente che il consenso sia dato implicitamente attraverso la semplice navigazione sul sito.

Opzione di rifiuto: Gli utenti devono avere la possibilità di rifiutare l’uso di cookie non strettamente necessari. Puoi fornire un pulsante “Rifiuta” o “Impostazioni dei cookie” nel cookie banner, che consente agli utenti di scegliere quali cookie accettare e quali rifiutare.

Facilità di revoca del consenso: Gli utenti devono poter revocare il consenso in qualsiasi momento. Puoi fornire un link o un pulsante nelle impostazioni dei cookie o nella tua Privacy Policy che permetta agli utenti di modificare le loro preferenze sui cookie.

Non bloccare l’accesso al sito: Il cookie banner non deve bloccare completamente l’accesso al sito. Gli utenti devono essere in grado di accedere al contenuto del sito anche se scelgono di rifiutare i cookie non strettamente necessari.

Design e posizionamento: Il cookie banner deve essere facilmente visibile e accessibile, ma non deve coprire tutto il contenuto del sito. Posiziona il banner in alto o in basso nella pagina, o come pop-up laterale.

È tuttavia importante valutare attentamente se convenga affidarsi ad un consulente esperto per evitare di incappare in conseguenze spiacevoli.

Qui trovi la nostra soluzione.

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Cosa sono i cookie di cui tutti parlano?

I cookie di un sito web sono piccoli file di testo che vengono salvati sul tuo dispositivo (computer, smartphone, tablet, ecc.) quando visiti un sito web. Sono progettati per mantenere traccia delle informazioni relative alla tua interazione con il sito web, come ad esempio le tue preferenze, le pagine visitate, la durata della sessione e altre informazioni utili.

I cookie possono essere utilizzati per diversi scopi, tra cui:

Autenticazione: I cookie permettono ai siti web di riconoscere gli utenti registrati e di mantenerli connessi durante la navigazione.
Personalizzazione: I cookie possono memorizzare le preferenze dell’utente, come la lingua o le impostazioni di visualizzazione, e applicarle quando l’utente ritorna sul sito.
Tracciamento e analisi: I cookie sono utilizzati per raccogliere informazioni sul comportamento degli utenti, come le pagine visitate e il tempo trascorso su ciascuna pagina. Queste informazioni sono utili ai gestori dei siti web per migliorare l’esperienza utente e per scopi di marketing.
Pubblicità mirata: I cookie possono essere utilizzati per mostrare agli utenti annunci pubblicitari pertinenti in base alle loro preferenze e ai loro interessi.
Ci sono due tipi principali di cookie:

Cookie di prima parte: Questi cookie sono impostati direttamente dal sito web che stai visitando e sono generalmente utilizzati per gestire le preferenze dell’utente e l’autenticazione.
Cookie di terze parti: Questi cookie provengono da domini esterni e sono impostati da altri siti web, come ad esempio i servizi di pubblicità o i plugin di social media. Sono utilizzati principalmente per tracciare l’attività dell’utente tra i diversi siti web e per fornire contenuti o pubblicità mirata.
In base alla durata, i cookie possono essere suddivisi in:

Cookie di sessione: Questi cookie sono temporanei e vengono cancellati quando chiudi il browser. Sono utilizzati per gestire la sessione corrente dell’utente e per memorizzare informazioni temporanee.
Cookie persistenti: Questi cookie rimangono sul tuo dispositivo anche dopo aver chiuso il browser e vengono utilizzati per memorizzare le preferenze dell’utente o per tracciare il comportamento dell’utente nel tempo.
La normativa sulla privacy e sui cookie varia a seconda del paese, ma molti paesi fra cui quelli membri dell’UE richiedono che i siti web ottengano il consenso degli utenti prima di utilizzare i cookie, in particolare quelli di terze parti e quelli utilizzati per scopi pubblicitari.

In Italia, la normativa sui cookie è disciplinata dal Codice in materia di protezione dei dati personali (Decreto Legislativo n. 196/2003), anche noto come “Codice Privacy”, e dal Provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali n. 229 del 8 maggio 2014, intitolato “Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie”.

Le principali disposizioni della normativa italiana sui cookie sono simili a quelle della normativa europea e includono:

Informazione e trasparenza: I siti web devono fornire un’informativa chiara e completa sull’utilizzo dei cookie, sul loro scopo e sulla possibilità di rifiutarli o eliminarli.
Consenso: I siti web devono ottenere il consenso degli utenti prima di utilizzare cookie non strettamente necessari per il funzionamento del sito. Il consenso deve essere libero, informato e specifico. Gli utenti devono poter revocare il consenso in qualsiasi momento.
Cookie strettamente necessari: I cookie indispensabili per fornire un servizio esplicitamente richiesto dall’utente possono essere utilizzati senza il consenso dell’utente. Ciò include, ad esempio, i cookie di autenticazione, i cookie di sicurezza e i cookie per memorizzare le preferenze dell’utente.
Cookie di terze parti e profilazione: Per i cookie di terze parti e i cookie utilizzati per la profilazione e la pubblicità mirata, è necessario ottenere il consenso esplicito degli utenti.
Durata: I siti web devono limitare la durata dei cookie e cancellarli quando non sono più necessari per lo scopo per cui sono stati raccolti.
Responsabilità: I gestori dei siti web sono responsabili della corretta gestione dei cookie e del rispetto delle leggi sulla privacy e sui cookie. Possono essere soggetti a sanzioni in caso di violazioni.

Per conformarsi alla normativa italiana, i siti web devono adottare misure come l’inserimento di una “cookie policy” o un “banner informativo sui cookie” che appare quando un utente visita il sito per la prima volta. Questo banner deve contenere informazioni essenziali sull’utilizzo dei cookie e un link all’informativa completa. Gli utenti devono avere la possibilità di accettare o rifiutare l’uso dei cookie non strettamente necessari prima di proseguire la navigazione sul sito.

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Una sfida per il DPO

Nel 2022 in UE è stato registrato un aumento del 50% nelle sanzioni GDPR, che hanno raggiunto quota 1,64 miliardi di euro. Questo incremento evidenzia la crescente volontà delle autorità di controllo di imporre sanzioni più elevate, anche verso i grandi provider di servizi online. Il 2023 già promette di portare nuove sfide in termini di privacy e sicurezza.

Le sfide di quest’anno riguardano l’equilibrio tra accesso alle informazioni e privacy dei consumatori, con l’obiettivo di trovare soluzioni conformi al GDPR per rimanere competitivi. Inoltre, la sicurezza delle informazioni raccolte diventa sempre più importante, con l’introduzione di nuovi ruoli come il Cyber Resilience Officer (CRO) che emergono per affrontare i rischi informatici.

L’evoluzione dei servizi cloud, in particolare l’adozione di tecnologie native del cloud, offre opportunità per le aziende di diventare più moderne, sostenibili e flessibili. Questo è fondamentale per gestire applicazioni complesse come quelle basate sull’Intelligenza Artificiale (IA).

L’IA presenta sfide per la protezione dei dati personali; così diverse autorità di controllo offrono linee guida e raccomandazioni. Le organizzazioni potrebbero dover affrontare indagini e azioni esecutive da parte di più autorità di vigilanza a causa dell’uso dell’IA. Nel 2023, l’etica dell’IA e le soluzioni di privacy by default e by design saranno essenziali per garantire la conformità al GDPR e ad altre normative applicabili.

I DPO dovranno rimanere costantemente aggiornati ed approfondire la comprensione dei meccanismi alla base delle più recenti applicazioni tecnologiche. Conoscere le tendenze in anticipo è un buon punto di partenza per affrontare le sfide future nel campo della protezione dei dati personali.

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